Thursday, October 7, 2010

L'inconcepibile del concepibile‏


Recentemente il professor Claudio Moffa, docente all'Universita' di Teramo, ha fatto pessimo sfoggio di sé in una serie di esternazioni di crasso antisemitismo offerte agli studenti del suo corso, riprese su video e denunciate da Repubblica (7 ottobre 2010). E possiamo ben star certi che se non fosse stato per il quotidiano il professorone non avrebbe dato fastidio a nessuno, quantomeno nel suo ateneo. Del resto questa è l'accademia contemporanea e non c'é proprio nulla da fare. E' così e basta. Quello che è però significativo notare nell'intervento del derelitto dell'intelletto (disponibile su: http://tv.repubblica.it/copertina/le-lezioni-di-claudio-moffa-il-prof-negazionista/54213?video=&ref=HRER1-1) è la progressione del suo sproloquio che, partendo da dubbie affermazioni di altri negazionisti come Faurisson, arriva a due conclusioni: l'una quella secondo cui la Shoa sarebbe ideologicamente un controaltare alla crocifissione di Gesù (ed ecco che torna imponentemente la matrice antisemita cristiana). Sembra un discorso uscito dai Protocolli: in questa logica malata i soliti Ebrei avrebbero utilizzato la Shoah come controaltare alla sofferenza di Cristo per annullare il solito vecchio crimine di deicidio! Del resto iniziare un ragionamento utilizzando fallacie e inesattezze è come sbagliare ad abbottonarsi una camicia: da quel bottone in poi saranno tutti male abbottonati. La seconda affermazione è quella secondo cui l'uso ideologico della Shoah avrebbe consentito la creazione dello Stato di Israele visto come il maligno burattinaio dei mali del mondo – e anche qui tornano i Protocolli, anche se in una versione aggiornata e rimodellata in cui al posto dei Savi di Sion abbiamo uno Stato vero e proprio. Al tempo della pubblicazione dei Protocolli non esisteva nessuno Stato d'Israele così era solo l'Ebreo in quanto entita' astratta (der ewige Jude) ad essere mira degli strali di questi zelanti persecutori i quali hanno oggi una prosopopea dei loro pregiudizi nello Stato d'Israele che, nella loro mente, equivale alla sostanziazione del male nella storia. Questo tizio pare non abbia mai letto nulla sulla storia dell'area mediorientale nel secolo scorso né abbia mai sentito parlare di Herzl o della dichiarazione Balfour. Difficile spiegare a costoro che lo Stato d'Israele, nonostante la sua fondazione è pur sempre uno Stato laico, democratico e liberale e ben altre sono le sue radici fondative. Alle loro orecchie tali affermazioni suonano blasfeme. Questo piccolo esempio di una piccola università in un piccolo Paese, mostra solo una cosa: l'universalità e il trasformismo dell'antisemitismo/giudeofobia. Una vecchia piaga che abita certi intelletti e da cui, considerato lo stato della cultura attuale, diverrà sempre più difficile difendersi visto che troppo spesso si confonde la libertà d'opinione con la pura e semplice libertà d'idiozia.

(Sergio Caldarella)