Thursday, October 28, 2010

Blackjack


Fools are those who believe that there is a reason in the game, just because we’re forced to follow his rules. We might ask, what’s the game? But we will never know, because we are trapped between the beginning and his end, just two points in an infinite landscape of possibilities. Strange cities I have seen, weird and amazing places, train stations at night and dirty yards, all different, but in a way all the same. Swimming on the surface is not catching the ball. Only a tiny line divides the wise from the drunkard as much as a tiny layer divides the mirror from the image it reflects. A panther jump in a forest and on the other side of the world a baby is born. Apparently two unconnected, unrelated events. But events in themselves have no meaning; it’s your bet on them that makes them relevant. An idea, a word, a person, they enter in your head when you can relate to them, if for some reason they have a meaning for you. Like cards on a blackjack table.

© Sergio Caldarella

Wednesday, October 20, 2010

CAMPAGNA DI PROMOZIONE DEL LIBRO DI QUALITÀ



MANIFESTO PER UNA CAMPAGNA DI PROMOZIONE DEL LIBRO DI QUALITÀ

La campagna per la promozione del libro di qualità si rivolge a tutti quegli uomini e donne di cultura i quali percepiscono il sapere come un prezioso bene, la cui custodia è affidata a tutti noi e sentono la necessità di reagire alla mercificazione vigente, grazie alla promozione e diffusione del libro di qualità. I libri mal scritti, poveri di idee, senza parole nuove o pensieri originali, impoveriscono tutti e rendono la cultura sempre più debole nei confronti del potere, sia esso politico, economico o semplicemente numerico. In un contesto svilito e avvilente come quello contemporaneo, dove la cultura è ancella di chi ha e di chi decide, nessuno può contestare il gergo artefatto dell’economia capitalista e il linguaggio suadente e banale della politica. Abbassare la qualità della cultura di un popolo significa renderlo più docile agli intendimenti di chi detiene i mezzi per determinarne i fini.
Il declino dell’evidenza logica e delle belles lettres rendono le società ancora più vulnerabili all’influenza di faccendieri e semplificazioni populiste, lasciando il campo libero all’imporsi di pseudomessaggi, dottrine raffazzonate e pseudosoluzioni a problemi complessi creati da una tecnocrazia indifferente ai fini autenticamente umani.
Per la mentalità economicista "vendere" significa imporre una merce, non creare qualità, così per costoro è essenziale creare un’aura intorno ad un prodotto per far sì che esso “si venda”: a tal fine esistono arti di convincimento definite con nomi pomposi ed un intero apparato pubblicitario e propagandistico capace di lucrare su illusioni e miraggi dannosi.
Il motto della campagna per la promozione del libro di qualità, “Io non compro libri Mondadori!”, è solo indicativo e riassume, basandosi sul più grande gruppo editoriale italiano, una situazione di degrado culturale di cui Mondadori è uno dei tanti evidenti sintomi. Insieme alla “cattiva maestra televisione”, quella parte dell’editoria che vede nel libro solo un prodotto e una fonte di profitto, rappresenta, a nostro avviso, una seria minaccia non soltanto allo sviluppo culturale, ma anche alla stessa convivenza civile.
Chiunque abbia anche vaga familiarità con il libro di qualità capisce immediatamente quando se ne trova uno tra le mani e non ci si riferisce unicamente alle copertine ben fatte, alla carta odorosa ed ai caratteri nitidamente stampati ma, soprattutto, alla pagina ben scritta, a quella visione del libro come contenitore di conoscenza e bellezza e non brado veicolo di banalità, velleità o interessi. Come dichiaravano i Greci e ripeteranno i poeti fino ad oggi: dove c’è bellezza si trovano anche verità e bontà.

(Sergio Caldarella)

Thursday, October 7, 2010

L'inconcepibile del concepibile‏


Recentemente il professor Claudio Moffa, docente all'Universita' di Teramo, ha fatto pessimo sfoggio di sé in una serie di esternazioni di crasso antisemitismo offerte agli studenti del suo corso, riprese su video e denunciate da Repubblica (7 ottobre 2010). E possiamo ben star certi che se non fosse stato per il quotidiano il professorone non avrebbe dato fastidio a nessuno, quantomeno nel suo ateneo. Del resto questa è l'accademia contemporanea e non c'é proprio nulla da fare. E' così e basta. Quello che è però significativo notare nell'intervento del derelitto dell'intelletto (disponibile su: http://tv.repubblica.it/copertina/le-lezioni-di-claudio-moffa-il-prof-negazionista/54213?video=&ref=HRER1-1) è la progressione del suo sproloquio che, partendo da dubbie affermazioni di altri negazionisti come Faurisson, arriva a due conclusioni: l'una quella secondo cui la Shoa sarebbe ideologicamente un controaltare alla crocifissione di Gesù (ed ecco che torna imponentemente la matrice antisemita cristiana). Sembra un discorso uscito dai Protocolli: in questa logica malata i soliti Ebrei avrebbero utilizzato la Shoah come controaltare alla sofferenza di Cristo per annullare il solito vecchio crimine di deicidio! Del resto iniziare un ragionamento utilizzando fallacie e inesattezze è come sbagliare ad abbottonarsi una camicia: da quel bottone in poi saranno tutti male abbottonati. La seconda affermazione è quella secondo cui l'uso ideologico della Shoah avrebbe consentito la creazione dello Stato di Israele visto come il maligno burattinaio dei mali del mondo – e anche qui tornano i Protocolli, anche se in una versione aggiornata e rimodellata in cui al posto dei Savi di Sion abbiamo uno Stato vero e proprio. Al tempo della pubblicazione dei Protocolli non esisteva nessuno Stato d'Israele così era solo l'Ebreo in quanto entita' astratta (der ewige Jude) ad essere mira degli strali di questi zelanti persecutori i quali hanno oggi una prosopopea dei loro pregiudizi nello Stato d'Israele che, nella loro mente, equivale alla sostanziazione del male nella storia. Questo tizio pare non abbia mai letto nulla sulla storia dell'area mediorientale nel secolo scorso né abbia mai sentito parlare di Herzl o della dichiarazione Balfour. Difficile spiegare a costoro che lo Stato d'Israele, nonostante la sua fondazione è pur sempre uno Stato laico, democratico e liberale e ben altre sono le sue radici fondative. Alle loro orecchie tali affermazioni suonano blasfeme. Questo piccolo esempio di una piccola università in un piccolo Paese, mostra solo una cosa: l'universalità e il trasformismo dell'antisemitismo/giudeofobia. Una vecchia piaga che abita certi intelletti e da cui, considerato lo stato della cultura attuale, diverrà sempre più difficile difendersi visto che troppo spesso si confonde la libertà d'opinione con la pura e semplice libertà d'idiozia.

(Sergio Caldarella)

Saturday, October 2, 2010

Sheep


A sheep only gives credit to what is shared by the flock.


(Dr. Divago)

Friday, October 1, 2010

An answer



An answer is just a fool dancing on a stage made of matchsticks.
(Dr. Divago)