Wednesday, September 3, 2014

Il Panopticon dell’evo nuovo

Per chi abbia una consapevolezza, anche vaga, dell’abbrutimento culturale della nostra epoca, articoli come quello di quest’attore Javier Bardem (http://ita.babelmed.net/index.php?option=com_content&view=article&id=13498:genocidio-lettera-aperta-dellattore-javier-bardem&catid=66:palestine&Itemid=57), e di altri soggetti partecipanti come comparse al grande panopticon della società contemporanea, non dovrebbero destare una particolare meraviglia. Allo stesso modo non desta meraviglia la quasi totale assenza pubblica di una classe intellettuale capace di controbattere alle continue assurdità ripetute per sentito ripetere. Oggi non può  più apparire strano che coloro chiamati ad esprimere una voce pubblica siano quelli che, in genere, sono meglio capaci di ripetere copioni già scritti di fronte ad una telecamera. La televisizzazione dell’opinione – ma non solo – crea proprio questo vuoto culturale attraverso l’imposizione di una vulgata di parole malamente consone all’orecchio di tutti. Questa fallace democratizzazione viene così indirizzata verso un brutale livellamento e impoverimento dell’intelletto che non lascia più  spazio alcuno all’emergere di idee difformi da quelle del gregge. Si sa, però, che qualunque gregge ha da qualche parte un pastore e sono costoro autonominatisi pastori i quali, avendo raggiunto un potere capillare e morboso sul gregge, hanno un chiaro interesse nel contrastare attivamente l’emergere di qualunque pensiero che non risponda ai loro dettami. Come già  da epoche lontane, costoro contrastano come possono l’emergere di idee e pensieri autentici e indipendenti e, se un tempo avevano bisogno del rogo e del manganello per raggiungere i loro neri obiettivi, oggi hanno tecnologie panoptiche capaci di evitare il ricorso a mezzi visibilmente brutali. Quello che si trasforma in un continuo attacco indiscriminato e irrazionale contro Israele, trasformato da Davide in Golia, è appena la manifestazione tangibile dell’operazione di annullamento effettuata, progressivamente, sulla cultura autentica. Solo dopo essere riusciti ad annientare il ragionamento capace di pensare per causa et effectus sono poi riusciti a propagare solo parole che convengono alle orecchie dei forti. In tale contesto Israele fa comodo perché indirizza quell’odio che, altrimenti, potrebbe trovare sbocco altrove. E solo in pochi si pongono quell’antico dubbio secondo cui c’è sempre un elemento intellettualmente sospetto nel ripetere quello che ripetono tutti. Ma questi sono dubbi d’altri tempi, oggi bisogna gridare in coro e mettere il "Viva" o l'"Abbasso" secondo il verso che sussurra il pastore.


(Sergio Caldarella, Il Panopticon dell’evo nuovo, pubblicato su SpI, 3 sett. 2014).