Tuesday, July 7, 2009

L'Algebra degli Scacchi

«È sempre l’umanità dell’uomo a fare la differenza, sono la sua creatività, bontà e intelligenza a trasformare le cose e forse anche il destino. Per questo si avverte un intrinseco pericolo, quando sono le cose a dominare la vita dell’uomo e non viceversa. Di fronte al bieco interesse, al delirio, alla cattiveria, ogni parola è vuota, non significa più nulla, perché è incapace di raggiungere il cuore di chi vive nella casa dell’obbedienza cieca e dell’argento. Quando l’interesse parla, la voce vera tace: tutto diventa strumento di qualcosa d’altro, spostando, così, il centro dalla meraviglia per l’umano alle leggi tetre della materia. Gloria dunque a coloro che infrangono il giure del branco, a quelli che, di fronte alla materia, le dicono: “ti sovrasto”, “non ti sono succube”. Gloria a coloro i quali, alla brutalità e all’interesse, rispondono: frangar non flectar, mi spezzo ma non mi piego. Se non fosse per costoro il mondo sarebbe solo orrore. Gloria dunque a coloro per i quali “umano” non è solo un nome».

(Tratto da: Sergio Caldarella, L’Algebra degli Scacchi, Zambon Verlag, Verona, Frankfurt, Barcelona 2008, p. 21, Prefazione)