Wednesday, October 20, 2010

CAMPAGNA DI PROMOZIONE DEL LIBRO DI QUALITÀ



MANIFESTO PER UNA CAMPAGNA DI PROMOZIONE DEL LIBRO DI QUALITÀ

La campagna per la promozione del libro di qualità si rivolge a tutti quegli uomini e donne di cultura i quali percepiscono il sapere come un prezioso bene, la cui custodia è affidata a tutti noi e sentono la necessità di reagire alla mercificazione vigente, grazie alla promozione e diffusione del libro di qualità. I libri mal scritti, poveri di idee, senza parole nuove o pensieri originali, impoveriscono tutti e rendono la cultura sempre più debole nei confronti del potere, sia esso politico, economico o semplicemente numerico. In un contesto svilito e avvilente come quello contemporaneo, dove la cultura è ancella di chi ha e di chi decide, nessuno può contestare il gergo artefatto dell’economia capitalista e il linguaggio suadente e banale della politica. Abbassare la qualità della cultura di un popolo significa renderlo più docile agli intendimenti di chi detiene i mezzi per determinarne i fini.
Il declino dell’evidenza logica e delle belles lettres rendono le società ancora più vulnerabili all’influenza di faccendieri e semplificazioni populiste, lasciando il campo libero all’imporsi di pseudomessaggi, dottrine raffazzonate e pseudosoluzioni a problemi complessi creati da una tecnocrazia indifferente ai fini autenticamente umani.
Per la mentalità economicista "vendere" significa imporre una merce, non creare qualità, così per costoro è essenziale creare un’aura intorno ad un prodotto per far sì che esso “si venda”: a tal fine esistono arti di convincimento definite con nomi pomposi ed un intero apparato pubblicitario e propagandistico capace di lucrare su illusioni e miraggi dannosi.
Il motto della campagna per la promozione del libro di qualità, “Io non compro libri Mondadori!”, è solo indicativo e riassume, basandosi sul più grande gruppo editoriale italiano, una situazione di degrado culturale di cui Mondadori è uno dei tanti evidenti sintomi. Insieme alla “cattiva maestra televisione”, quella parte dell’editoria che vede nel libro solo un prodotto e una fonte di profitto, rappresenta, a nostro avviso, una seria minaccia non soltanto allo sviluppo culturale, ma anche alla stessa convivenza civile.
Chiunque abbia anche vaga familiarità con il libro di qualità capisce immediatamente quando se ne trova uno tra le mani e non ci si riferisce unicamente alle copertine ben fatte, alla carta odorosa ed ai caratteri nitidamente stampati ma, soprattutto, alla pagina ben scritta, a quella visione del libro come contenitore di conoscenza e bellezza e non brado veicolo di banalità, velleità o interessi. Come dichiaravano i Greci e ripeteranno i poeti fino ad oggi: dove c’è bellezza si trovano anche verità e bontà.

(Sergio Caldarella)