Saturday, February 20, 2016

Un omaggio a Guido Ceronetti.



Il professor Guido Ceronetti è un pensatore che non si smetterebbe mai di leggere né di ascoltare. In questo breve intervento anch’egli conclude, quasi come per una necessità, che il mondo “non pareggia” tra il bene ed il male e questa è, quando espressa dall’ennesima mente dalla grande profondità teorica, una conclusione terrificante. Quando si guarda all’uomo ed alla sua storia si rimane certamente allibiti e si comprendono le conclusioni del maestro, ma spero di non esprimere una stoltezza se oso aggiungere a quel suo discorso che il mondo è ancora altro dall’uomo. Ceronetti, grande studioso e traduttore biblico, sa benissimo che, nel Genesi, è detto del mondo che questo è kî-tob, “buono e bello”, mentre davanti alla creazione dell’uomo nulla di simile viene dichiarato nell’antico testo. Il Qoèlet che, da giovane, Ceronetti ha anche tradotto, richiamava ancora: «Ma ho anche notato che sotto il sole al posto del diritto c’è l’iniquità ed al posto della giustizia c’è l'empietà» (3:16). I maestri antichi avevano ben cognizione delle verità sull’uomo, ma anche non credere nell’uomo significa, indirettamente, ancora credervi, perché altrimenti egli ci sarebbe indifferente e ciò è difficilmente possibile per chi pensa perché, che lo vogliamo o meno, il nostro destino è destino d’uomini. Se Ceronetti non avesse davvero creduto nell’uomo non avrebbe neanche scritto con la bravura e l’erudizione con cui ha sempre illuminato i suoi lettori, perché scrivere è credere che un senso sia in qualche modo ancora possibile. Capiamo, allora, quanto si trova nel non detto delle sue parole e lo omaggiamo con un semplice e riverente: grazie maestro, grazie di cuore!