Thursday, September 11, 2014
Wednesday, September 3, 2014
Il Panopticon dell’evo nuovo
Per chi abbia una consapevolezza, anche vaga, dell’abbrutimento
culturale della nostra epoca, articoli come quello di quest’attore Javier
Bardem (http://ita.babelmed.net/index.php?option=com_content&view=article&id=13498:genocidio-lettera-aperta-dellattore-javier-bardem&catid=66:palestine&Itemid=57),
e di altri soggetti partecipanti come comparse al grande panopticon della
società contemporanea, non dovrebbero destare una particolare meraviglia. Allo
stesso modo non desta meraviglia la quasi totale assenza pubblica di una classe
intellettuale capace di controbattere alle continue assurdità ripetute per
sentito ripetere. Oggi non può più
apparire strano che coloro chiamati ad esprimere una voce pubblica siano quelli
che, in genere, sono meglio capaci di ripetere copioni già scritti di fronte ad
una telecamera. La televisizzazione dell’opinione – ma non solo – crea proprio
questo vuoto culturale attraverso l’imposizione di una vulgata di parole
malamente consone all’orecchio di tutti. Questa fallace democratizzazione viene
così indirizzata verso un brutale livellamento e impoverimento dell’intelletto
che non lascia più spazio alcuno all’emergere
di idee difformi da quelle del gregge. Si sa, però, che qualunque gregge ha da
qualche parte un pastore e sono costoro autonominatisi pastori i quali, avendo
raggiunto un potere capillare e morboso sul gregge, hanno un chiaro interesse
nel contrastare attivamente l’emergere di qualunque pensiero che non risponda
ai loro dettami. Come già da epoche
lontane, costoro contrastano come possono l’emergere di idee e pensieri
autentici e indipendenti e, se un tempo avevano bisogno del rogo e del
manganello per raggiungere i loro neri obiettivi, oggi hanno tecnologie
panoptiche capaci di evitare il ricorso a mezzi visibilmente brutali. Quello
che si trasforma in un continuo attacco indiscriminato e irrazionale contro
Israele, trasformato da Davide in Golia, è appena la manifestazione tangibile
dell’operazione di annullamento effettuata, progressivamente, sulla cultura
autentica. Solo dopo essere riusciti ad annientare il ragionamento capace di
pensare per causa et effectus sono
poi riusciti a propagare solo parole che convengono alle orecchie dei forti. In
tale contesto Israele fa comodo perché indirizza quell’odio che, altrimenti,
potrebbe trovare sbocco altrove. E solo in pochi si pongono quell’antico dubbio
secondo cui c’è sempre un elemento intellettualmente sospetto nel ripetere
quello che ripetono tutti. Ma questi sono dubbi d’altri tempi, oggi bisogna
gridare in coro e mettere il "Viva" o l'"Abbasso" secondo
il verso che sussurra il pastore.
(Sergio Caldarella, Il Panopticon dell’evo nuovo, pubblicato
su SpI, 3 sett. 2014).
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