Un antico racconto sulle differenze tra comprensione e superficialità.
C’era una volta un contadino il quale,
tornando a casa dopo una dura giornata di lavoro nei campi, si trovò di fronte
ad un bandito che gli aveva dato fuoco alla casa ed al granaio ed aveva, al
contempo, anche massacrato l’intera famiglia e tutti gli animali della fattoria.
Il povero contadino, chiaramente sconvolto e accecato dal dolore, imbracciò un
forcone per vendicarsi immediatamente del mostro. Quando però il criminale si
accorse che il contadino aveva imbracciato il forcone e gli si stava rapidamente
avvicinando, invece di avventarsi contro di lui, si diede vigliaccamente alla
fuga e, mentre scappava rincorso dal contadino armato, passando davanti ad un piccolo
barile pieno di legumi accanto all’uscita, afferrò con un gesto rapido un pugno
di fagioli secchi. Il bandito si diresse allora correndo per la lunga strada
polverosa che conduceva in paese, mentre il contadino lo tallonava reggendo il
forcone davanti a sé e vedendo a malapena la strada a causa delle lacrime di
dolore che gli offuscavano la vista. L’inseguimento durò a lungo ed i due
uomini, correndo uno dietro l’altro, passarono prima davanti ad altre fattorie adiacenti,
arrivando fino alla strada maestra del paese. Tutti coloro i quali, in quel
momento, si trovavano a passare sulla strada principale del paese intenti a passeggiare,
sbrigare faccende, seduti sull’uscio o dietro una finestra, videro che il
contadino, inferocito e armato di forcone, inseguiva quell’uomo che scappava
stringendo un pugno di fagioli secchi in mano. Quando il contadino e il bandito
ebbero oltrepassato, nella loro corsa, il paese, alcuni tra quelli che si
trovavano sulla strada maestra del villaggio ed avevano assistito a quella brutta
scena in cui il loro compaesano inseguiva armato, e con chiare intenzioni, quello
straniero che teneva in mano un pugno di fagioli, commentarono l’evento biasimando
il povero contadino e dichiarando, sulla base di quello che avevano potuto
vedere e capire, che il contadino doveva sicuramente essersi ammattito per
voler uccidere un uomo soltanto perché questi gli aveva rubato un pugno di
fagioli secchi!
Il
racconto termina con una massima morale: se capisci, comprendi, ma se non capisci
è solo un pugno di fagioli secchi.
"Problemi Filosofici della Scienza" (2011). "L'Ultima dea d'Occidente. Saggio sulla razionalità inesorabile" (2018). "The Empty Campus. Education and Miseducation in the New Global Age" (2016). "Metafisiche del Mondo" (1997)."La Società del Contrario" (2005). "I labirinti del cuore" (2011). "Kafka Ridens. Studio sull’umorismo in Kafka" (2010). "Beffe e Beffatori in Nome di una Crisi" (2021).
Dr. Divago, a.k.a. Sergio Caldarella, is a published author of sixteen books, several papers, articles and two theater pieces. He has participated as speaker in local and international conferences and seminars throughout Europe and the US. Some of the events he participated as invited speaker have been organized, sponsored or hosted by the followings: International Plato Society; Platoninstitut; Istituto Mediterraneo di Studi Universitari; The Italian Philosophical Society; The National Research Council (CNR); The M.I.T., Goethe-Institut; The British Council; Alliance Française; Assiberica; Thomas Aquinas Society; Spertus Institute Chicago; The Universities of Siena; Genova; Catania; Naples Eastern; Naples Federico II and Monmouth; The Scuola Normale Superiore; The German Embassy in Rome; Frankfurt Book Fair; Rome Book Fair “Più libri Più Liberi”; Jüdisches Kulturzentrum Veitshöchheim; Shir Shalom.
Selective Bibliography: "The Empty Campus"; “Metafisiche del Mondo"; “Memoria e dolore”; “La Società del Contrario”; “L’Algebra degli Scacchi; “Le lacrime della pioggia”; “Problemi Filosofici della Scienza”; "L'Ideologia del lupo."