Wednesday, November 11, 2020

Lettera dal futuro

Lettera dal futuro


Autore: Subject 1729-137α permanentemente assegnato alla ripartizione virologica 36/iii di New Order City.


                       New Order City, Anno 50 p.C.


All’inizio, quando arrivò il primo covid, sembrava soltanto una cretineria, una di quelle tante idiozie che una classe politica mediocre, illetterata ed incompetente, seguita dai suoi fedeli burocrati e scagnozzi, impone alle masse con la complicità dei mezzi di disinformazione gregari e servili. 
Si pensò che quella propaganda e i decreti che ne seguivano erano semplicemente norme stupide escogitate per manipolare gl’insensati e gli spaventati. Poi, però, il rumore dell’apparato cominciò a farsi sempre più forte e quanto più aumentavano i decreti, tanto più si consolidava il potere di una cricca. Un potere sempre più pervasivo e violento. 
I tamburi della stampa e delle televisioni battevano, giorno e notte, il tamtam del corona: corona, corona, corona… Nel mondo sembrava non succedesse più altro se non qualche sporadico evento violento o sportivo, il resto era tutto corona, corona, corona... E quanto più ripetevano, tanto più le masse finivano per credergli, magari per stanchezza, per esaurimento, per incapacità di reagire. Secondo le statistiche ufficiali, in cui anche quelli che morivano d’infarto venivano spudoratamente registrati come morti da covid, ebbene nonostante questi dati gonfiati, il virus temibilis aveva fatto ovunque meno morti che la comune influenza, per non parlare poi di altre malattie gravi come cancro o diabete o malattie indotte come la mortalità da tabagismo che nessuno aveva, fino a quel momento, pensato di ridurre con dei decreti o delle restrizioni alla libertà. Nonostante l’evidenza, il corona virus continuava però ad essere il terribile babau con cui venivano pian piano sottratti alla gente diritti uno ad uno, un lento quanto subdolo stillicidio di libertà.
I media, con il loro strapotere manipolativo, seppero scaltramente trasformare la zanzara in elefante, arrivando al punto in cui rimasero davvero in pochi a capirci ancora qualcosa in quel marasma di parole, grida, insulti, chiacchiere, decreti: la confusione perfetta per la creazione di un nuovo ordine mondiale! Ordo ab chao.
Quelli che non cantavano nel coro della manipolazione, fossero questi scienziati di chiara fama o semplici autisti d’autobus, vennero cancellati o infangati dalla macchina dei media e, poi, lasciati in balia dell’apparato normativo-poliziesco: “Eccoli! Prendeteli! Arrestateli! Portateli via!”
Oggi, a distanza di cinquant’anni da quegli eventi, possiamo dire che le prime vittime del corona furono le costituzioni democratiche, sospese dapprima parzialmente e, poi, soggiogate e rese inservibili dall’apparato politico burocratico. Il nuovo mondo post-corona non aveva più bisogno di costituzioni democratiche, perché andava avanti a forza di decreti e di arbitri da parte dei potenti ai quali il cittadino, ormai assuefatto e soggiogato, poteva solo obbedire acriticamente. Ogni critica, razionale o meno, era una negazione del monopensiero politico-mediatico dominante e, dunque, soggetta alla più grave ed immediata repressione. 

L’isteria collettiva saliva più rapidamente dei contagi. Gli spaventati partecipavano con entusiasmo ed applaudivano alla distruzione della libertà e, così facendo, si sentivano anche dei bravi cittadini obbedienti. Sembrava che nessuno avesse loro mai spiegato che il cittadino è libero quando acconsente, non quando obbedisce in silenzio.

Poche centinaia di gazzettieri facevano da sfondo a questa grottesca messa in scena mediatica: serpi nel seno della democrazia i quali, in nome della libertà di stampa di cinque grandi corporation che detenevano il possesso di gran parte delle testate e televisioni, distruggevano, pezzo dopo pezzo, la libertà di parola e di pensiero di tutti. La libertà di espressione era diventata la libertà di espressione di cinque gruppi economici transnazionali. Il cittadino che era stato culturalmente ed intellettualmente stravolto e soggiogato, per decenni, dai messaggi calibrati di questi enormi gruppi commerciali, non era più in grado di rendersi conto di quanto gli stava avvenendo e, chiaramente, neppure di reagire contro quello che stavano per fargli. Era diventato una semplice massa inerte costantemente modellata dai prestidigitatori dietro gli schermi e le rotative. 

Noi non eravamo però innocenti. Molti ritenevano che quello che accadeva stava avvenendo in un vacuum, come se quella particolare struttura sociale fosse germogliata nel 2020 ed a partire dal nulla, ma così non era. Il passo dalla banalità all’assurdità è sempre breve. Basta predisporre una società all’accettazione continua di messaggi vuoti, insignificanti e superficiali travestiti da intrattenimento, notizia e persino istruzione formale, per preparare a qualunque altro messaggio o manipolazione irrazionali. Negli anni che precedettero la grande svolta del 2020 il cittadino si trovava mani e piedi impegnato a consumare, a vegetare davanti agli schermi televisivi, a separarsi sempre più dagli altri ed avere sempre meno idee e sempre più opinioni. In realtà il cittadino aveva già consentito che gli togliessero la democrazia da sotto i piedi, aveva già tacitamente ammesso la sua sudditanza di fronte al potere.
C’erano ancora, da qualche parte, dei solitari che protestavano o si opponevano a quell’andazzo, ma venivano facilmente esiliati e ridotti al silenzio. Soprattutto chi ammoniva contro la distruzione della cultura, la trasformazione di scuole e università in strutture per tirocini funzionali o declamava contro la scomparsa dei libri e del discorso razionale, veniva facilmente chiamato con gli epiteti peggiori, oppure dichiarato “nemico” di una società che era invece diventata nemica di se stessa. Al cittadino che era stato trasformato in massa nulla arrivava di questi discorsi, la cultura autentica, i buoni libri, le parole profonde e pensate erano state seppellite talmente in profondità che solo gli archeologi dello spirito potevano ancora accedervi in spelonche nascoste e buie. Nessun discorso che potesse turbare l’ordine costituito sarebbe mai potuto apparire sugli schermi dell’allucinazione e della prestigitazione. La televisione degli anni che precedettero la grande svolta del 2020 non avrebbe mai potuto far apparire il pensiero tra i suoi frizzi, lazzi e imbonitori paffuti o dalle labbra rifatte. Già a quel punto, a quelli che sarebbero poi diventati gli spaventati dal corona, non importava più nulla di discorsi e ragionamenti; quello che credevano di voler vedere erano cosce lunghe o gente che sbraitava in dei microfoni o rincorreva una palla. Secoli prima i progenitori di costoro si accalcavano in qualche arena pietrosa e polverosa per vedere gladiatori che si scannavano tra loro o gente inerme che veniva divorata dalle fiere e millenni di storia erano solo serviti a scambiare una passività crudele con una passività indifferente. L’unica cosa che davvero abbagliava gli indifferenti erano le vetrine di Via Veneto o della Fifth Ave. L’homo novus della modernità era, da tempo, stato indottrinato a credere di più nell’immagine presentata sugli schermi o dagli scranni del potere che non alla realtà davanti l’uscio di casa. Come una mela pronta per essere raccolta, il cittadino era pronto a tornare suddito. Fu a quel punto che coloro i quali detenevano i mezzi diedero l’ordine, a coloro che detenevano il potere formale, di iniziare una guerra lenta, astuta e sottile contro i cittadini nel nome della loro tutela e del loro presunto benessere. Iniziarono, infatti, a chiuderli in casa, a toglierli i diritti fondamentali, a criminalizzare gl’incensurati, ad invadere l’intoccabilità dei loro corpi fino al punto in cui non rimase più nulla da proteggere né da difendere: il cittadino non c’era più, perché non c’era più nulla per cui combattere, perché la libertà era diventata schiavitù e l’obbedienza la sola forma della libertà. 



(Tratto da: Sergio Caldarella, Lettera dal futuro, «Il Pungolo», 30 ottobre 2020).



Ein Brief aus der Zukunft

Ein Brief aus der Zukunft




    Autor: Subjekt 1729-137α dauerhaft der 36/iii Virologischen Anstalt der Stadt der Neuen Ordnung zugeteilt.



                                                        New Order City, Jahr 50 n.C.



Als der erste Covid ankam, erschien es nur wie eine Idiotie, eine jener vielen Idiotien, die eine mittelmäßige, ungebildete und inkompetente politische Klasse, gefolgt von ihren treuen Bürokraten und Handlangern, den Massen in Komplizenschaft mit den geselligen und unterwürfigen Mitteln der Desinformation aufzwingt. 

Man glaubte, dass Propaganda und die darauf folgenden Dekrete einfach nur dumme Regeln seien, die ausgedacht wurden, um die Törichten und Ängstlichen zu manipulieren. Dann aber wurde der Lärm des Apparates immer lauter und je mehr Dekrete erlassen wurden, desto mehr festigte sich die Macht einer Clique. Eine Macht, die immer allgegenwärtiger und gewalttätiger wurde. 

Die Trommeln der Presse und des Fernsehens schlagen, Tag und Nacht, das Tamtam des Coronas: Corona, Corona, Corona, Corona... In der Welt schien nichts mehr zu geschehen, außer sporadischen, gewalttätigen oder sportlichen Ereignissen, der Rest war alles Corona, Corona, Corona... Und je öfter sie wiederholt wurden, desto mehr glaubten ihnen die Massen schließlich; vielleicht aus Müdigkeit, Erschöpfung, Reaktionsunfähigkeit. Gemäß offiziellen Statistiken, in denen sogar diejenigen, die an einem Herzinfarkt starben, schamlos als Covid-Todesfälle registriert wurden, hatte das Virus temibilis trotz dieser überhöhten Daten überall weniger Todesfälle verursacht als die gewöhnliche Grippe; ganz zu schweigen von anderen schweren Krankheiten wie Krebs oder Diabetes oder induzierten Krankheiten wie die durch das Rauchen verursachte Sterblichkeit, die bis dahin niemand mit Dekreten oder Freiheitsbeschränkungen zu reduzieren gedachte. Trotz der Beweise blieb der Coronavirus jedoch weiterhin das schreckliche Krampus, mit dem den Menschen nach und nach ihre Rechte vorenthalten wurden, ein langsames und hinterhältiges Tröpfeln der Freiheit.

Die Medien mit ihrer überwältigenden manipulativen Macht schafften es geschickt, die Mücke in einen Elefanten zu verwandeln, bis zu dem Punkt, an dem nur noch sehr wenige Menschen in diesem Marasmus aus Worten, Rufen, Beleidigungen, Geschwätz, Dekreten etwas verstanden: die perfekte Verwirrung für die Schaffung einer neuen Weltordnung! Ordo ab Chao.

Diejenigen, die nicht im Chor der Manipulation sangen, ob es nun diese berühmten Wissenschaftler oder einfache Busfahrer waren, wurden von der Medienmaschine ausradiert oder beschmutzt und dann dem normativ-politischen Apparat ausgeliefert: "Da sind sie! Schnappt sie euch! Nehmt sie fest! Bringt sie weg!"

Heute, fünfzig Jahre nach diesen Ereignissen, können wir sagen, dass die ersten Opfer des Coronas die demokratischen Verfassungen waren, die zunächst teilweise außer Kraft gesetzt und dann vom bürokratischen politischen Apparat unterjocht und unbrauchbar gemacht wurden. Die neue Welt nach  Corona brauchte keine demokratischen Verfassungen mehr, denn sie wurde durch Dekrete und Schlichter der Mächtigen vorangetrieben, denen der inzwischen süchtig gewordene und unterjochte Bürger nur noch unkritisch gehorchen konnte. Jede Kritik, ob rational oder nicht, war eine Verleugnung des herrschenden politisch-medialen Monopols und daher der schwersten und unmittelbarsten Repression ausgesetzt. 

Die kollektive Hysterie nahm schneller zu als die Ansteckung. Die Verängstigten nahmen mit Begeisterung teil und applaudierten der Zerstörung der Freiheit, und dabei fühlten sie sich auch als gute gehorsame Bürger. Es schien, dass ihnen nie jemand erklärt hatte, dass der Bürger frei ist, wenn er einwilligt, und nicht, wenn er schweigend gehorcht.
 
Einige hundert Gazetiere bildeten die Kulisse für dieses groteske Medienspektakel: Schlangen im Schoß der Demokratie, die im Namen der Pressefreiheit von fünf großen Konzernen, denen die meisten Zeitungen und Fernsehsender gehörten, Stück für Stück die Rede- und Gedankenfreiheit aller zerstörten. Die Meinungsfreiheit war zur Meinungsfreiheit von fünf transnationalen Wirtschaftsgruppen geworden. Der Bürger, der jahrzehntelang kulturell und intellektuell verzerrt und den kalibrierten Botschaften dieser enormen kommerziellen Gruppen unterworfen war, war nicht mehr in der Lage, zu erkennen, was mit ihm geschah, und natürlich auch nicht mehr in der Lage, auf das zu reagieren, was sie ihm antun wollten. Er war zu einer einfachen, trägen Masse geworden, die ständig von den Taschenspielerkünstlern hinter den Bildschirmen und der Presse geformt wurde. 

Aber wir waren nicht unschuldig. Viele glaubten, dass das, was passierte, in einem Vakuum geschah, als ob diese besondere Sozialstruktur im Jahr 2020 und aus dem Nichts entstanden wäre, aber das war nicht der Fall. Der Schritt von der Banalität zur Absurdität ist immer kurz. Es reicht aus, eine Gesellschaft auf die ständige Akzeptanz leerer, unbedeutender und oberflächlicher Botschaften vorzubereiten, die als Unterhaltung, Nachrichten und sogar als formale Bildung getarnt sind, um sie für jede andere irrationale Botschaft oder Manipulation empfänglich zu machen. In den Jahren vor der großen Wende im Jahr 2020 war der Bürger mit Händen und Füßen beschäftigt, vegetierte vor Fernsehbildschirmen, sonderte sich zunehmend von anderen ab und hatte immer weniger Ideen und immer mehr Meinungen. In Wirklichkeit hatte der Bürger bereits zugelassen, dass ihm die Demokratie weggenommen wurde, er hatte seine Unterwerfung unter die Macht bereits stillschweigend zugegeben.

Irgendwo gab es immer noch einige einsame Menschen, die protestierten oder sich dem Trubel widersetzten, aber sie wurden leicht ins Exil verbannt und zum Schweigen gebracht. Besonders diejenigen, die vor der Zerstörung der Kultur, der Umwandlung von Schulen und Universitäten in funktionale Ausbildungsstätten oder vor dem Verschwinden von Büchern und dem rationalen Diskurs warnten, wurden leicht mit den schlimmsten Beinamen beschimpft oder zum "Feind" einer Gesellschaft erklärt, die stattdessen zum Feind ihrer selbst geworden war. Für den Bürger, der in eine Masse verwandelt worden war, war aus diesen Reden nichts geworden, die authentische Kultur, die guten Bücher, die tiefen und gedachten Worte waren so tief begraben worden, dass nur noch die Archäologen des Geistes in verborgenen und dunklen Höhlen Zugang zu ihnen hatten. Keine Rede, die die etablierte Ordnung stören könnte, könnte jemals auf den Bildschirmen von Halluzinationen und Prestige erscheinen. Das Fernsehen der Jahre vor der großen Wende im Jahr 2020 hätte niemals Gedanken zwischen seinen pummeligen Koketten erscheinen lassen können. Selbst zu diesem Zeitpunkt kümmerten sich diejenigen, die sich später vor dem Corona fürchten würden, nicht mehr um Reden und Argumentation; was sie zu sehen glaubten, waren lange Schenkel, die in Mikrofone schrien oder Leute, die einem Ball hinterher jagten. Jahrhunderte zuvor strömten ihre Vorfahren in eine steinige und staubige Arena, um zu sehen, wie Gladiatoren sich gegenseitig abschlachteten oder hilflose Menschen von Bestien verschlungen wurden, und Jahrtausende der Geschichte hatten nur dazu gedient, eine grausame Passivität gegen eine gleichgültige Passivität auszutauschen. Das Einzige, was die Gleichgültigen wirklich blendete, waren die Schaufenster der Kurfürstendamm oder der Fifth Ave. Der homo novus der Moderne war eine Zeit lang indoktriniert worden, mehr an das Bild zu glauben, das auf den Bildschirmen oder von den Sitzen der Macht aus präsentiert wurde, als an die Realität vor der Tür. Wie ein Apfel, der bereit war, gepflückt zu werden, war der Bürger bereit, wieder zum Subjekt zu werden. Zu diesem Zeitpunkt gaben diejenigen, die über die Mittel verfügten, denjenigen, die die formelle Macht innehatten, den Befehl, einen langsamen, listigen und subtilen Krieg gegen die Bürger im Namen ihres Schutzes und angeblichen Wohlergehens zu beginnen. Sie begannen in der Tat, sie in ihren Häusern einzusperren, ihnen ihre Grundrechte wegzunehmen, die Empörten zu kriminalisieren, in die Unberührbarkeit ihrer Körper einzudringen, bis zu dem Punkt, an dem es nichts mehr zu schützen oder zu verteidigen gab: Der Bürger war nicht mehr da, weil es nichts mehr gab, wofür es zu kämpfen lohnte, weil die Freiheit zur Sklaverei und der Gehorsam zur einzigen Form der Freiheit geworden war.

(Aus: Sergio Caldarella, Lettera dal futuro, «Il Pungolo», 30 Oktober 2020).