Quella che segue è la traduzione di un articolo online
del libero giornalista tedesco Oliver Scheel, collaboratore di Wetter.de. Testi
come questo mostrano la gravità della situazione climatica contemporanea e, al
tempo stesso, quanto il dibattito culturale autentico su temi e problemi della
più profonda gravità sia ormai relegato ai margini della società, nonostante
l’urgenza drammatica di un tale dibattito ed a dispetto dei benefici che se ne
trarrebbero.
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Blog del 24 luglio 2018: Tempeste e disastri
ovunque e noi continuiamo come se nulla fosse.
In Grecia 75 morti, in Giappone 41 gradi, una temperatura
mai misurata prima, incendi boschivi fuori controllo in Svezia e Lettonia, ossia
nel freddo Nord Europa, alte temperature a Capo Nord ed una grave siccità in
Germania. In più anche un tornado negli Stati Uniti, oh, ma non parliamone più.
Così come non vogliamo parlare dei 21 morti causati da tifoni in Vietnam mentre
in Bangladesh, come annunciato dall’associazione SOS-Kinderdörfer, il prossimo
disastro è imminente. Oltre 100.000 bambini sono in pericolo mortale a causa
del monsone. E allora?
Quelli che preferiscono chiudere gli occhi sulle
enormi dinamiche del cambiamento climatico dicono che è sempre stato così. Sì, l’uno
o l’altro evento climatico singoli si sono sicuramente verificati una volta o
un’altra, ma la violenza e l’intensità delle crisi cui assistiamo è nuova, così
come la loro estensione. Il cambiamento climatico è qui, è reale ed assale con forza
allarmante le nostre esistenze.
Al momento la politica conosce solo il tema “rifugiati
e integrazione”. Al tempo stesso, i nostri capi di governo non si avvedono del fatto
che il cambiamento climatico è una delle cause della migrazione che aumenterà
enormemente nei prossimi anni.
La finestra d’opportunità per limitare il cambiamento
climatico a due gradi si chiuderà presto. Forse si è già chiusa e non lo
sappiamo. I drastici cambiamenti nel nostro clima, così come si nota al momento,
avranno un pesante impatto sulle nostre vite. In Germania ci stiamo dirigendo
verso condizioni climatiche di tipo spagnole o almeno simili al nord Italia. Questo
significa che abbiamo bisogno di più serbatoi idrici a causa dei fiumi in secca,
forse dovremo anche coltivare piante molto diverse. Tutto ciò produrrà costi
devastanti per la nostra economia. Esattamente la stessa economia che, in uno
sforzo congiunto con i governi europei, sta attualmente ponendo in secondo
piano il tema dei cambiamenti climatici. Vi saranno perdite nel settore del
turismo e dell’agricoltura, enormi costi sanitari e una spesa esorbitante per le
infrastrutture idriche da realizzare. Eppure continuiamo ad andare avanti come
se non ci fosse un domani. E con questa arroganza e ignoranza, lasciamo ai
nostri figli un pianeta distrutto. Semplicemente perché non vogliamo vedere con
quanta velocità sta cambiando tutto. Con lo sguardo verso il basso continuiamo ad
andaresempre più giù verso la catastrofe climatica.
Oliver Scheel
Sito web:
https://www.wetter.de/cms/olis-klimablog-das-klima-kreist-aus-und-keinen-juckts-4125726.html
(Fonte: wetter.de)
Traduzione dal tedesco di Sergio Caldarella.
Testo originale:
Blog vom 24: Juli 2018: Unwetter und Katastrophen
überall - und wir machen einfach weiter wie immer
Das hat es doch schon immer gegeben, sagen die, die
die Augen vor der enormen Dynamik des Klimawandels verschließen. Ja, singulär
hat es das ein oder andere Ereignis sicher schon einmal gegeben. Aber die Wucht
und die Intensität der Krisen ist neu, genau wie das Ausmaß. Der Klimawandel
ist da, er ist real und er greift mit beängstigender Kraft nach uns und unseren
Leben.
Aber die Politik kennt derzeit nur das Thema
"Flüchtlinge und Integration". Dabei verkennen unsere Staatenlenker
sogar, dass der Klimawandel eine der Fluchtursachen ist. Und zwar eine, die in
den kommenden Jahren enorm zunehmen wird.
Das Zeitfenster, den Klimawandel auf zwei Grad zu
begrenzen, wird bald geschlossen sein. Vielleicht ist es schon geschlossen.
Wenn sich unser Klima aber so drastisch verändert, wie es sich momentan
andeutet, wird das für unser aller Leben einen heftigen Einschlag bedeuten. Wir
steuern in Deutschland auf spanische oder wenigstens norditalienische
Verhältnisse zu. Das heißt: wir brauchen mehr Stauseen, weil Flüsse trocken
fallen werden, wir müssen vielleicht ganz andere Pflanzen anbauen. Das wird
alles verheerende Kosten für unsere Wirtschaft erzeugen. Genau jene Wirtschaft,
die derzeit in gemeinsamem Schaffen mit den europäischen Regierungen den
Klimawandel schön auf die lange Bank schiebt. Einbußen im Tourismus, Einbußen
in der Landwirtschaft, enorme Gesundheitskosten und horrende Ausgaben für die
zu errichtende Infrastruktur für unsere Grundversorgung mit Wasser.
Aber wir machen einfach so weiter als gäbe es kein
Morgen. Und wir hinterlassen mit dieser Arroganz und Ignoranz unseren Kindern
einen kaputten Planeten. Einfach, weil wir nicht einsehen wollen, wie schnell
sich alles wandelt. Augen zu und ab in die Kimakatastrophe.
Oliver Scheel ist Freier Journalist und arbeitet
für Wetter.de. Er setzt sich deshalb für den Klimaschutz ein, weil er keine
Lust darauf hat, dass alles vor die Hunde geht.