Thursday, January 7, 2016

Catilina è ancora tra noi

 Incompetenza, assenza di prospettive e incapacità rappresentano, oggi, la triade di gestione in quasi ogni area e, tra gli incompetenti al timone, la cancelliera tedesca Angela Merkel spicca ai primi posti della classifica. Superfluo aggiungere che una persona tale, in un mondo che non avesse da tempo perso quasi ogni criterio di valutazione che non si allontani dalla sciocchezza o dalla più crassa stupidità, non avrebbe mai dovuto o potuto aspirare alla Cancelleria dello Stato, di nessuno Stato, neppure di uno immaginario. Comunque, per quanto riguarda l’incompetenza, con l’aggiunta di una pesante dose d’indifferenza verso i cittadini ed il Paese, in Italia possiamo certo vantare dei primati ben peggiori con l’attenuante, però, che i nostri Presidenti del Consiglio non hanno, per varie e lunghe ragioni, la stessa influenza geopolitica del Cancelliere tedesco. Se l’Europa “unita”, concetto impensabile sulla base della sola unione monetaria e del Moloch della Banca cialtrona Centrale Europea, durerà a malapena un ventennio, lo dobbiamo anche all’incapacità e inadeguatezza di questa signora Merkel che, per uno dei tanti misteri della politica, continua a stare al suo posto a dispetto di tutto. Alle prossime elezioni la signora Merkel sparirà dal panorama politico lasciando, però, un’Europa non più in grado di sollevarsi da anni ed anni di politiche scombinate e germanocentriche. Come si diceva, in Italia non brilliamo certo per l’acume dei nostri politici, ma quantomeno il danno che questi possono fare è limitato, mentre mettere la mediocrità di una tizia come la Merkel al timone di uno dei Paesi a maggior influenza in Europa, ha determinato una maggior destabilizzazione dell’equilibrio tra Paesi europei ed i risultati cominciano ad emergere e diverranno sempre più chiari tra l’anno appena giunto ed il 2018. Se a queste premesse si combinano tutti gli altri scenari possibili e si pone mente alla situazione globale con gli Stati Uniti, totalmente in mano ad oligarchie a volte persino familiari,[1] la solita allegria proveniente dal mondo arabo, un dittatore imberbe con armi atomiche in Corea del Nord, tensioni tra Cina e Stati Uniti o tra Russia e Stati Uniti, per non toccare, poi, l’abisso economico prodotto da politiche monetarie sconsiderate, allora il disastro – o il solito riassetto a spese e sangue dei popoli – appare come inevitabile.
            Scegliere degli incompetenti ha sempre avuto un caro prezzo per ogni società ed in ogni tempo, ma per qualche motivo la storia umana è letteralmente cosparsa da questo pernicioso errore: se non sono incompetenti, sono malvagissimi e se non sono malvagissimi sono una sorta di Senatore Antonio Razzi. Quando si è invece avuta una fortuita combinazione storica la quale ha posto dei governanti competenti e capaci al controllo di una società, i risultati hanno dato benefici che ci consolano e raggiungono ancora nel nostro tempo, ma questa è una delle tante evidenze storiche delle quali non ci si cura. Oggi come ieri: O tempora, o mores.

(Sergio Caldarella, Catilina è ancora tra noi, “Il Pungolo”, Roma, 6 gennaio 2016)



[1] Non so se in Italia si sia colto il fatto che, in questa fase delle elezioni presidenziali americane, ci sono quattro candidati da ambo le parti che sono, come nella peggior tradizione italiana, figli o parenti di altri politici e due sono persino un figlio di ex Presidente e l’altra moglie di ex Presidente.