Incompetenza,
assenza di prospettive e incapacità rappresentano, oggi, la triade di gestione
in quasi ogni area e, tra gli incompetenti al timone, la cancelliera tedesca
Angela Merkel spicca ai primi posti della classifica. Superfluo aggiungere che
una persona tale, in un mondo che non avesse da tempo perso quasi ogni criterio
di valutazione che non si allontani dalla sciocchezza o dalla più crassa
stupidità, non avrebbe mai dovuto o potuto aspirare alla Cancelleria dello
Stato, di nessuno Stato, neppure di uno immaginario. Comunque, per quanto
riguarda l’incompetenza, con l’aggiunta di una pesante dose d’indifferenza
verso i cittadini ed il Paese, in Italia possiamo certo vantare dei primati ben
peggiori con l’attenuante, però, che i nostri Presidenti del Consiglio non
hanno, per varie e lunghe ragioni, la stessa influenza geopolitica del
Cancelliere tedesco. Se l’Europa “unita”, concetto impensabile sulla base della
sola unione monetaria e del Moloch della Banca cialtrona Centrale Europea,
durerà a malapena un ventennio, lo dobbiamo anche all’incapacità e
inadeguatezza di questa signora Merkel che, per uno dei tanti misteri della
politica, continua a stare al suo posto a dispetto di tutto. Alle prossime elezioni
la signora Merkel sparirà dal panorama politico lasciando, però, un’Europa non
più in grado di sollevarsi da anni ed anni di politiche scombinate e
germanocentriche. Come si diceva, in Italia non brilliamo certo per l’acume dei
nostri politici, ma quantomeno il danno che questi possono fare è limitato,
mentre mettere la mediocrità di una tizia come la Merkel al timone di uno dei
Paesi a maggior influenza in Europa, ha determinato una maggior destabilizzazione
dell’equilibrio tra Paesi europei ed i risultati cominciano ad emergere e
diverranno sempre più chiari tra l’anno appena giunto ed il 2018. Se a queste
premesse si combinano tutti gli altri scenari possibili e si pone mente alla
situazione globale con gli Stati Uniti, totalmente in mano ad oligarchie a
volte persino familiari,[1] la
solita allegria proveniente dal mondo arabo, un dittatore imberbe con armi
atomiche in Corea del Nord, tensioni tra Cina e Stati Uniti o tra Russia e
Stati Uniti, per non toccare, poi, l’abisso economico prodotto da politiche monetarie
sconsiderate, allora il disastro – o il solito riassetto a spese e sangue dei
popoli – appare come inevitabile.
Scegliere degli incompetenti ha
sempre avuto un caro prezzo per ogni società ed in ogni tempo, ma per qualche
motivo la storia umana è letteralmente cosparsa da questo pernicioso errore: se
non sono incompetenti, sono malvagissimi e se non sono malvagissimi sono una
sorta di Senatore Antonio Razzi. Quando si è invece avuta una fortuita
combinazione storica la quale ha posto dei governanti competenti e capaci al
controllo di una società, i risultati hanno dato benefici che ci consolano e
raggiungono ancora nel nostro tempo, ma questa è una delle tante evidenze
storiche delle quali non ci si cura. Oggi come ieri: O tempora, o mores.
(Sergio
Caldarella, Catilina è ancora tra noi,
“Il Pungolo”, Roma, 6 gennaio 2016)
[1] Non so se in Italia si sia colto il fatto che,
in questa fase delle elezioni presidenziali americane, ci sono quattro
candidati da ambo le parti che sono, come nella peggior tradizione italiana,
figli o parenti di altri politici e due sono persino un figlio di ex Presidente
e l’altra moglie di ex Presidente.